Il castello di manovra

Tra le varie iniziative intraprese dal Distaccamento di Palazzolo sull’Oglio per commemorare l’anniversario del 125° di fondazione vi è stata quella che ha previsto la costruzione ed inaugurazione, presso la sede di Via Camillo Golgi n. 30, di una nuova struttura necessaria per l’addestramento del personale operativo.   

Si tratta di uno “strano” manufatto polivalente a forma di torre a base quadrata dall’altezza di 15 metri dal piano strada in grado, come accennato, di soddisfare le esigenze che i vigili del fuoco Italiani hanno in materia di addestramento anche per quanto concerne la particolari tecniche SAF (soccorso speleo – alpino – fluviale).

Il castello di manovra è una struttura molto semplice con travi e muri portanti, opportunamente dimensionati secondo le specifiche direttive vigenti, che per la facciata principale sono ricoperti da un rivestimento in legno. Esso presenta pianta regolare assimilabile ad un rettangolo

Il fabbricato è disposto su quattro livelli fuori terra con idonea scala interna in grado di collegarli tra loro.   

In ogni piano è necessario realizzare un’apertura nel solaio, delimitata dalla ringhiera in ferro zincata a caldo per ovvie esigenze di sicurezza, per consentire, così, di stendere le manichette bagnate utilizzate durante gli interventi e permettere loro di asciugarsi nel modo ottimale salvaguardandone l’integrità e l’efficienza.

Caratteristico dei castelli di manovra è il rivestimento della facciata principale realizzato mediante doghe in legno di pino nazionale trattate ad autoclave per renderle resistenti alle intemperie atmosferiche.

Il castello di manovra è articolato con elementi strutturali che consentono l’esecuzione delle manovre previste per i vari gradi di apprendimento. Per tali gradi le manovre sono le seguenti:

– quelle che consentono all’operatore di apprendere le tecniche del lavoro di squadra relativamente alle seguenti manovre:

  1. Assicurazione / autoassicurazione dell’operatore
  2. Sicurezza in progressione
  3. Risalita in emergenza
  4. Calata / Recupero
  5. Evacuazione con autoscala

– quelle che forniscono le tecniche per la movimentazione del singolo operatore su corda con riferimento alle seguenti manovre:      

  1. Sicurezza in progressione
  2. Progressione su corda singola
  3. Discesa in corda doppia
  4. Soccorso su corda singola
  5. Svincolo persona appesa

Ogni manovra, per essere compiuta in maniera efficace, richiede una struttura con particolari caratteristiche. Partendo quindi dalle manovre di cui al punto precedente, si possono determinare gli elementi strutturali necessari per la loro corretta esecuzione. Le strutture individuate sono le seguenti:

  • Traliccio di vario genere (quelli tipici riscontrabili nei vari luoghi di lavoro) per la risalita e la discesa;
  • Punti di ancoraggio a parete per le corde (palestra di roccia);
  • Sbracci o strutture a sbalzo per l’ancoraggio delle corde verticali;
  • Scala “alla marinara”;
  • Punti di manovra raggiungibili da percorsi su parete attrezzata;
  • Pozzi per l’applicazione delle tecniche di discesa e risalita (simulazione di vani scala – ascensori, ecc).

L’interessamento dell’Associazione Pompieri di Palazzolo sull’Oglio – 1883, la sensibilità dell’Amministrazione Comunale palazzolese ed il concreto aiuto della Fondazione della Comunità Bresciana hanno fornito l’occasione, al locale Distaccamento dei Vigili del Fuoco Volontari, di realizzare il Castello di Manovra permettendo di raggiungere l’obiettivo di incrementare le opportunità di crescita per qualità e competenza del personale volontario impiegato nell’ambito soccorso tecnico urgente. Giova infatti ricordare che strutture di questo genere, realizzate secondo le rigide e collaudate direttive del Dipartimento Nazionale dei Vigili del Fuoco, sono presenti a livello provinciale esclusivamente presso le sedi operative VVf di Darfo Boario e Brescia.

Presso la nostra sede spicca quindi questo poderoso parallelepipedo così articolato:

– base rettangolare avente i lati di mt. 3,80 x mt. 5,70:
– altezza fuori terra, rispetto al piano di calpestio del piazzale della sede, di mt. 15,20 (alla sommità del parapetto di protezione della copertura piana);
– oltre al piano terra ed alla copertura, presenti tre piani intermedi tra loro collegati mediante rampe di scale interne;
– pozzo interno a base rettangolare con dimensioni utili interne di mt. 1,70 x mt. 0,90 e di altezza complessiva di mt. 13,60; l’accesso al pozzo è garantito da porte cieche site ad ogni livello della struttura;
– piano interrato (dotato di apposito dispositivo per il lavaggio delle manichette) dal medesimo ingombro della struttura fuori terra e con altezza utile interna di mt. 2,60; tale livello è collegato al piano terra mediante la scala interna descritta;
– copertura piana accessibile da botola interna e praticabile per l’addestramento anche con autoscala. La copertura risulta protetta con parapetti di altezza di mt. 1,00  e aggetti ove sporgersi per le descritte manovre;
– il vano scala interno risulta realizzato in modo tale da favorire la presenza di spazio “a tutta altezza” utilizzato per la distesa delle manichette e, quindi, per la loro asciugatura;
– le pareti esterne risultano così attrezzate:

  • lato fronte piazzale: parete ricoperta da doghe in legno di larice con presenza di aperture (prive di serramenti) dalla posizione e dimensioni definite dalla documentazione tecnica trasmessa dal Ministero; 
  • lato posteriore: presenza di due balconi aggettanti (secondo e terzo livello) raggiungibili sia dall’interno, con aperture dotate di serramenti ciechi, che dall’esterno con scala alla “marinara” in ferro zincato provvista di protezione posteriore;
  • parete laterale: attrezzata per arrampicata con sviluppo di tre distinte vie dalla difficoltà crescente;
  • parete larerale: presente traliccio a tutta altezza, scala a pioli classica e scala a pioli sfalsati; tutti gli attrezzi descritti sono in ferro zincato.